sabato 27 maggio 2017

Introduzione



A BUBU,

DEL GIARDINO IL PIÙ BEL FIORE.

COL TUO SORRISO

RENDI LIETA LA VITA


nonno Mario


L’aretino, pur facendo parte dei dialetti toscani, presenta spiccate peculiarità nell’uso di parole e forme verbali decisamente originali e uniche. Delle parole ci siamo già occupati in opere precedenti, quali Dialetto aretino e Dizionario italiano - aretino, perciò in questo volumetto, ci occuperemo esclusivamente dei verbi che presentano differenze più o meno grandi rispetto alle corrispondenti forme italiane. Date la complessità e la vastità della materia, non sarà possibile esaminare tutti i verbi, perciò ci limiteremo a prendere in considerazione solo quelli che appaiono più interessanti per le loro caratteristiche. La ricerca delle varie forme verbali non si basa su opere  di autori che hanno scritto in vernacolo, ma sono state riscontrate direttamente sui parlanti. La corretta pronuncia aretina è evidenziata con i simboli riportati nella tabella che segue. Tutti i verbi hanno la desinenza dell’in- finito in are anziché in ère, come sarebbe tipico dell’aretino, perché il passaggio della a tonica ad e aperta è ormai caduto in disuso.